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-- Sabato 5 settembre 2009 -- Il giorno 5 settembre 2009 PedalaItalia ha raggiunto il Casentino. La tappa n° 63, partita alle ore 8.00 da Pian della Burraia, ha attraversato l’intero Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi che si colloca tra Romagna e Toscana ed interessa le province di Forlì-Cesena, Arezzo e Firenze. A percorrere il tragitto sono stati i custodi del Parco, gli agenti del Corpo Forestale dello Stato che, assicurando lo svolgimento della tappa e la continuità del Pedala Italia, hanno colto l’occasione per testare la nuova fornitura di MTB per il servizio velomontato, che viene svolto dal C.F.S. in tutti i Parchi nazionali e nei maggiori parchi cittadini. Il Parco delle Foreste Casentinesi, si presta particolarmente alla pratica della Mountain bike grazie alla diffusa presenza di strade forestali ben percorribili e ad una vasta rete sentieristica. Il territorio del Parco è caratterizzato da rocce sedimentarie, per di più arenarie, e foreste lussureggianti in cui è evidente il rapporto millenario con l’uomo. Fin dall’anno 1012 infatti i monaci Camaldolesi vivevano della coltivazione del bosco. La tappa si sviluppa lungo il sentiero G.E.A. che, oltre a percorrere lo spartiacque tra Romagna e Toscana, costeggia la Riserva Naturale Integrale di Sasso Fratino, tesoro prezioso nel cuore del Parco, estesa in un’area la cui morfologia ha da sempre reso difficile l’accesso dell’uomo, permettendo l’evoluzione naturale del bosco. Proprio per preservare la sua naturalità, nel 1959 la Riserva di Sasso Fratino è stata dichiarata Riserva Naturale integrale, la prima in Italia, in cui sono interdetti il libero accesso e ogni tipo di intervento. Tali limitazioni si sono rivelate utili ai fini della ricerca scientifica tanto che nel 1985 Sasso Fratino è stata insignita del Diploma Europeo. Dopo aver attraversato i prati in quota, habitat ideale per la macrofauna del parco composta da ungulati ( cervi, daini, caprioli, cinghiali) e branchi stanziali di lupi, si raggiunge passo Fangacci (1228 mt) dove si può godere il panorama sul versante romagnolo e sul lago di Ridracoli, uno dei più vasti invasi artificiali d’ Italia, 33.6 mln di mc di acqua contenuti da una diga alta 104 metri e lunga 400. Continuando il percorso si giunge a Badia Prataglia, uno dei centri più grandi e caratteristici del Parco. Successivamente si prende la strada che conduce a Chiusi della Verna attraverso Rimbocchi, strada asfaltata ma poco trafficata e panoramicissima, lungo la quale è apprezzabile la diversa conformazione del territorio, caratterizzato da roccia calcarea, zone calanchive, spazi aperti e minore copertura arborea. Infine dopo un’ultima salita si raggiunge il Santuario della Verna, punto di arrivo della nostra tappa, che assieme all’Eremo di Camaldoli rappresenta il lato spirituale delle Foreste Casentinesi. Nel territorio del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi il Corpo Forestale dello Stato svolge una capillare azione di sorveglianza attraverso l’organizzazione del Coordinamento Territoriale per l’Ambiente. I Guardia Parco della Forestale operano nel territorio, oltrechè necessariamente a piedi, grazie ai mezzi fuoristrada e speciali messi a disposizione dall’Ente Parco, ed anche attraverso rispettivi Distaccamenti a Cavallo e, da ultimo, con l’impiego di MTB. Questa tipologia di servizio si sta diffondendo in tutti i parchi nazionali d’Italia nei quali opera il Corpo Forestale dello Stato, rappresentando una utile e vantaggiosa forma di controllo del territorio, assolutamente compatibile e rispettosa dei principi di tutela e conservazione della natura. Il Corpo Forestale dello Stato svolge compiti di polizia ambientale e forestale ed è supporto tecnico in particolare dell’Ente Parco Nazionale nei settori ambientale, forestale ed agro-alimentare. Il Corpo è anche organo di Protezione Civile con particolare riguardo al settore della lotta agli incendi boschivi ed al pubblico soccorso, in particolare per gli interventi di soccorso in montagna. La mobilitazione del Corpo Forestale dello Stato avviene, oltre che per chiamata diretta delle singole strutture, attraverso l’organizzazione del servizio di Pronto Intervento di Emergenza Ambientale “1515”, attivato dalle Sale Operative Nazionale e Regionale.
Davide Rossi (Corpo Forestale dello Stato - CTA Pratovecchio )
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