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-- Giovedì 17 settembre 2009 -- Quando Claudio Coppola, tre anni fa, ci parlò con entusiasmo del suo progetto del Pedalitalia, lo ascoltavamo un po’ increduli ma convinti di poter dare il nostro contributo all’iniziativa. Il momento è arrivato ed oggi è il nostro giorno. All’appuntamento in piazza, però, ci accorgiamo di essere solo in 4 e, nel prelevare le bandiere e le radio al Caffè del Corvo, qualcuno si domanda: l’unità d’Italia… in MTB è tutta qui? Sicuramente molti bikers che avevano preannunciato l’adesione si sono spaventati per il fortissimo temporale abbattutosi la scorsa notte. Alle 8 di mattina Pescocostanzo inizia a svegliarsi e qualche raro passante si offre per scattarci una foto. Nonostante l’azzurra e limpida giornata siamo lontani dal grande trekking collettivo che speravamo si realizzasse. La vista dei monti del Parco Nazionale d’Abruzzo è una meraviglia, l’aria è frizzante e il nostro entusiasmo… alle stelle. Usciti dal paese e oltrepassato Rivisondoli (1350 m.), l’altro centro sotto le pendici di M. Calvario, ci dirigiamo verso la chiesetta di S. Liberata. E’ la porta d’ingresso della selvaggia valle parallela alla Piana delle 5 Miglia che percorriamo interamente , in leggera salita, fino ad incontrare la S.S. 17 in prossimità della settecentesca e ormai dismessa Strada Napoleonica che dirige a Rocca Pia. P una bella sterrata e, nella pianura, la chiesetta della Madonna del Casale (sec. XIV). Da lì la carrareccia conduce nella “Montagna Spaccata”, una gola stretta tra pareti rocciose, e sale decisamente fino alla località Imposto (1450 m.), nel mezzo della Riserva della Valle di Chiarano, luogo incantato frequentato in estate da molti escursionisti. Il gestore dell’area attrezzata, a conoscenza del nostro passaggio, ci ha accolti e rifocillati. Per via dei nuvoloni in arrivo partiamo in fretta per recuperare i 250 metri di dislivello che ci separano dal valico di M. Curio. La salita è faticosa ma appagante per la bella vista sulle cime del P.N.A.L.M. Incontriamo ancora una volta un gregge di pecore preannunciato dagli enormi cani bianchi che mettono tanta paura ai bikers. Un saluto al pastore e via, in discesa, lungo la dissestata carrareccia della valle Cupa dove incontriamo la fonte dell’Orso che merita una sosta. Lo sterrato è in forte pendio e difficoltoso ma arriviamo a Jovana di Scanno, in prossimità della chiesetta di S. Lorenzo, prima che la pioggia comincia a menare con intensità. Siamo arrivati al casale di Liborio, che sprizza simpatia, famoso per l’amicizia che fa nascere con tutti gli escursionisti di passaggio e citato nelle guide MTB anche d’oltralpe. Il pranzo è d’obbligo per le prelibatezze offerte. Al termine, saluti e abbracci a tutta la famiglia e via in fretta perché il tempo ci concede una breve tregua. La salita per il passo Godi richiede un forte impegno ma arrivati al termine (1600 m.), ci attende… prodigio della Sezione CAI di Isernia, un pullmino di appoggio che ci permette di evitare la lunga discesa su asfalto e ci salva dal fortissimo temporale che infuria nella zona. Civitella Alfedena, luogo di arrivo della tappa, è un po’ deserta per via del brutto tempo e non ci attende nessuno. Angelo, Daniel, Ferdinando, Lino Sezione CAI di Isernia
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